I dehors posizionati durante il covid non diventeranno eterni.
Verrà invece inasprita la lotta agli abusivi e, dopo l’estate, verrà discusso in Assemblea Capitolina il nuovo regolamento per le occupazioni di suolo pubblico (Osp).
L’assessora alle attività produttive di Roma, Monica Lucarelli, ha spiegato a RomaToday che “non c’è pericolo che i dehors rimangano così come sono”.
Una precisazione importante dovuta, soprattutto, alle recenti parole del ministro delle Imprese, Adolfo Urso.
Quest’ultimo, infatti, di fronte agli esercenti della ristorazione, aveva annunciato delle novità nel ddl Concorrenza che prevedevano di rendere “strutturali per legge i dehors” installati durante la pandemia.
La proroga del 2024
Lo scorso anno il Campidoglio aveva presentato la bozza del nuovo piano che andrà a regolamentare le occupazioni di suolo pubblico.
Poi è arrivata la proroga del regime emergenziale con l’emendamento De Priamo fino a fine 2024.
“Per quanto una voglia cambiare le cose, le norme devono comunque avere un senso – spiega Lucarelli – la norma emergenziale si basava su una situazione che oggi non c’è più.
La proroga dello scorso anno fino a fine 2024 era per dare tempo al ministero della cultura di rivedere tutta la normativa legata ai piani di massima occupabilità in zone importanti a livello culturale come lo è, ad esempio, tutto il sito Unesco di Roma.
C’è un elenco che risale, ormai, a più di 30 anni fa.
Ora le nostre città sono profondamente cambiate ma non si è mai riusciti ad arrivare a dama”.
Il vero problema è che occorre stabilire criteri oggettivi sul come, dove e quanto poter posizionare sedie e tavoli lungo strade e piazze, altrimenti “si rischia una valanga di ricorsi” da parte degli esercenti.
Nessun dehors strutturale
Lucarelli, che negli ultimi giorni ha avuto diversi incontri anche col ministero presieduto da Urso, dice che la vera intenzione è quella di “di cercare criteri oggettivi per questi problemi.
Il ministro ha semplificato il concetto.
Posso assicurare, però, che i dehors non rimarranno così come sono.
Del resto, la materia del decoro e dell’urbanistica è dei Comuni.”.
Regolamento in aula dopo l’estate
Da quanto apprende RomaToday, confermato anche da Lucarelli, tra le associazioni e l’assessorato capitolino c’è convergenza in merito alle nuove regole che il Campidoglio vuole introdurre: “Ci siamo confrontati molto con i rappresentanti di categoria – riprende l’assessora – il regolamento, già approvato in Giunta, è un documento condiviso che verrà portato in Assemblea Capitolina molto probabilmente dopo l’estate”.
Regole “confezionate tenendo contro delle osservazioni dei municipi, in particolare con il primo.
C’erano delle criticità ma quando ci siamo messi seduti per parlarne abbiamo visto che non c’era tutta questa distanza tra le nostre posizioni e le loro”.
Lotta agli abusivi
Rispetto alla bozza di regolamento presentata a novembre 2023 verranno aggiunte delle norme che inaspriscono le sanzioni nei confronti degli abusivi totali.
Parliamo di quelle attività che non hanno concessioni osp, eppure posizionano tavoli e sedie all’esterno dei loro locali.
“Ci siamo resi conto che la chiusura per soli 5 giorni non è sufficiente per scoraggiare certi comportamenti.
Per questo stiamo predisponendo un’ordinanza, che verrà firmata nelle prossime due settimane, per prevedere 15 giorni di chiusura di queste attività.
Il provvedimento diventerà poi strutturale nel nuovo regolamento”.
Per chi, invece, si allargherà oltre i limiti consentiti, si rischiano multe fino a 5.000 euro, il sequestro ella merce ed eventuale chiusura ma solo se si reitera il reato.
“Lo facciamo per i cittadini e per chi lavora nel rispetto delle regole”.
Tutti contro gli abusivi
Che il clima tra l’assessorato alle attività produttive di Roma e le associazioni di categoria è molto più disteso rispetto a qualche mese fa lo testimonia anche una risposta del presidente di Fipe Confcommercio Roma, Sergio Paolantoni, ad una residente di Roma del Centro storico, la zona maggiormente interessata dai dehors.
La donna, infatti, aveva scritto una lettera dai toni molto accesi contro la malamovida e la possibilità di un regime perpetuo dei “tavolini liberi“.
“ll problema principale che tutti noi abbiamo è la lotta all’abusivismo commerciale – ha scritto Paolantoni alla signora – lei certo saprà che solo i bar ed i ristoranti avrebbero diritto a chiedere la occupazione del suolo pubblico a patto di rispettare le regole imposte dalla amministrazione comunale.
Tutte le gelaterie, pizze al taglio, mini market, focaccerie, paninoteche, finte enoteche che hanno invaso il centro storico non hanno diritto per legge alla occupazione suolo pubblico e sarebbe facile per l’amministrazione controllare e sanzionare chi approfittando della emergenza covid ha invaso le strade del centro e non solo con sedie e tavolini”.
Regole restrittive
Nella lettera Paolantoni conferma il lavoro svolto con Lucarelli: “Ho contribuito a stilare insieme all’assessore Lucarelli il nuovo regolamento comunale molto più restrittivo rispetto a quello attuale e per questo sono stato molto criticato da parte degli esercenti ma credo che le regole vadano comunque rispettate.
Certamente – aggiunge il presidente rivolgendosi sempre alla cittadina del centro – lei ha ragione ad esigere rispetto per i residenti del Centro Storico ed il rispetto è un atto dovuto anche nei confronti di che fa questo lavoro con serietà”.
Sulla nuova ordinanza contro gli abusivi, anche Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio, è d’accordo con le intenzioni del Campidoglio seppur con dei distinguo: “Come associazione di categoria siamo i primi a volere il rispetto delle regole e siamo pronti a valutare con le Istituzioni nuove norme per contrastare l’abusivismo – spiega a RomaToday – le multe, a nostro avviso, andrebbero fatte in proporzione all’abuso e quindi senza colpire tutti indistintamente.
Pertanto, giusto sanzionare chi ha aumentato le proprie superfici dal 30% in su, ma è ben altra cosa chi ha occupato due metri per mera necessità di spazio.
Siamo convinti che la Capitale, per essere davvero una metropoli a livello delle altre città europee, debba essere vissuta e non limitata.
Una città dove socialità e turismo possono e devono coesistere”.
(Articolo di Matteo Torrioli, pubblicato con questo titolo il 23 maggio 2024 sul sito online “Roma Today”)