Al suo primo mandato da presidente del municipio X, Mario Falconi in due anni e mezzo si è trovato a gestire un territorio vasto e con caratteristiche del tutto particolari.
È il municipio con maggior verde pro capite ma anche quello che ha subito maggiormente l’impatto della cocciniglia tartaruga sui pini.
È anche il municipio che ha riconsegnato la delega alla gestione del litorale, un patrimonio importante ma difficile da valorizzare.
Ed è il municipio su cui si concentrano grossi deficit di collegamento ma anche tante aspettative, soprattutto legate agli investimenti in arrivo con il Pnrr.
Presidente Falconi, siamo arrivati al classico “giro di boa” del suo mandato.
Lei è celebre per la sua schiettezza e allora le chiedo: tornando indietro, c’è qualcosa che farebbe diversamente?
Se tornassi indietro sarebbe ancora più forte il conflitto fra le ragioni del cuore e quelle del cervello di quando mi feci convincere ad accettare la candidatura a presidente del X Municipio.
Credo, purtroppo, che il tanto amore che ho per questo territorio, mi farebbe optare, nonostante tutte le difficoltà incontrate, ancora per le ragioni del cuore.
Durante la prima parte del mandato ha dovuto gestire le spiagge del litorale.
Qual è stato il risultato ottenuto, tra le tante difficoltà incontrate, che lo ha reso particolarmente fiero?
Non aver mai ceduto ad interessi di parte, cercando di privilegiare quelli dei cittadini e dei lavoratori.
La gestione del Litorale dallo scorso giugno è di nuovo ci competenza capitolina.
Dall’opposizione hanno detto: “è un commissariamento”.
Perché ritiene che non lo sia?
Il mare è di tutti i romani, e non solo di quelli che abitano nel X Municipio.
Ho sostenuto con forza il passaggio della delega al Campidoglio, ma con la certezza che il Municipio avrebbe partecipato permanentemente ad un tavolo congiunto in cui poter affrontare e risolvere in itinere tutte le problematiche.
Ho anche affermato in una seduta di consiglio municipale, nel quale i rappresentanti dell’opposizione criticavano questa mia scelta, che mi sarei dimesso laddove il Campidoglio non avesse deciso di interessarsi finalmente ed in maniera piena del suo mare.
Il suo municipio è quello che ha il più vasto patrimonio arboreo della città.
Cos’ha fatto il municipio per preservarlo e valorizzarlo in questi due anni e mezzo?
Siamo il Municipio con il maggior patrimonio verde procapite di Roma.
Gli interventi di manutenzione ordinaria sono stati tanti, purtroppo l’arrivo della cocciniglia ha prodotto una situazione estremamente preoccupante, quasi un’emergenza ambientale, per cui siamo stati costretti a dover abbattere tantissimi pini, anche per la tutela e la sicurezza dei cittadini.
Alcuni dei trattamenti endoterapici per combattere la cocciniglia hanno prodotto qualche risultato, ma ancora molto c’è da fare.
Abbiamo avviato l’istituzione di un tavolo tecnico municipale per affrontare il problema nel miglior modo possibile.
Per fortuna ci sono anche buone notizie per l’incremento del patrimonio arboreo, con fondi Pnrr da investire in tre zone del nostro territorio: Acilia-Malafede, Dragoncello e Parco delle Acque Rosse, dove verranno piantati circa 25.000 alberi.
Altri fondi Pnrr verranno utilizzati in prossimità della zona di Tor San Michele, per la realizzazione di un nuovo parco, in cui sia tutelata la biodiversità.
I collegamenti nel vostro territorio sono un tallone d’Achille.
Pensiamo alla Roma Lido ma anche alle tante stradine ammalorate puntellate di cartelli che riportano il limite a 30km/h.
Cosa avete fatto dall’inizio del mandato per migliorare la situazione?
I collegamenti nel nostro territorio, soprattutto con il resto della città di Roma, sono realmente il vero tallone di Achille a causa di decenni di mancati interventi strutturali.
Per quanto di nostra competenza, quello che abbiamo potuto fare è stato migliorare il più possibile il trasporto su gomma dei mezzi pubblici, servendo più zone del territorio.
Molti sono gli interventi ancora da fare, in particolare rendere la ferrovia Roma Lido una vera e propria metropolitana.
I lavori, peraltro già iniziati, nel giro di 2-3 anni dovrebbero arrivare a conclusione.
Il suo personale amministrativo, ad inizio mandato, era piuttosto carente.
Mancavano anche dirigenti e funzionari.
Ritiene di aver colmato il gap e cosa servirebbe per amministrare un territorio così vasto e popoloso?
Abbiamo ancora carenze di personale tecnico e amministrativo.
Ma laddove fossimo a pieno regime, ritengo che continueremmo ad affrontare con difficoltà tutte le esigenze di un territorio come il nostro, vasto e popoloso perché, come affermo da anni, dovremmo avere un assetto di governo diverso dall’attuale.
Basterebbe copiare il modello di Parigi, che prevede degli “arrondissement” con poteri molto più vasti dei nostri municipi e una struttura guida centrale per le comuni problematiche di tutta la città.
A marzo è riuscito a risolvere una questione, quella della strada dell’Infernetto che, a causa di un abuso, da 20 anni costringeva ad un senso alternato.
Come ha fatto a sbloccare questa situazione e ce ne sono ancora, di simili, nel territorio?
Con molta difficoltà, ma anche con molto impegno e determinazione.
Molte negligenze e forse anche delle complicità avevano perpetrato una situazione inverosimile; ce ne saranno sicuramente altre da sanare, ma credo che quella di via San Candido, che abbiamo risolto, possa rientrare di diritto in un eventuale guinness dei primati.
Nella seconda metà del mandato c’è un obiettivo particolare che intende portare a casa, tra quelli che erano nel programma elettorale?
L’obiettivo primario della seconda metà del mandato dovrà essere quello di far realizzare, con i fondi già stanziati dal Pnrr, le importanti opere di riqualificazione ad Ostia Lido e, contestualmente, trovare adeguate soluzioni alle tante criticità presenti nel territorio, quali, a solo titolo di esempio, l’Idroscalo, la Casa della Cultura e piazza Capelvenere.
(Intervista di Fabio Grilli, pubblicata con questo titolo il 5 maggio 2024 sul sito online “Roma Today”)