Foto agenzia DIRE
Partiti per i primi cantieri, dedicati al patrimonio storico artistico della Capitale, da realizzare con il piano Caput Mundi.
Il programma, disponendo delle risorse del PNRR, mira a realizzare 335 interventi di cui beneficiano 283 siti archeologici e culturali.
Tra le operazioni da realizzare, anche il restauro di tre fontane che, dal XVI secolo, impreziosiscono la capitale.
Si tratta della fontana di piazza della Rotonda e di quelle, gemelle, presenti davanti palazzo Farnese.
I lavori previsti
Le tre fontane riceveranno lavori di restauro, conservazione e valorizzazione, sotto la direzione tecnica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, per un importo di circa 355.000 euro per la fontana di Piazza della Rotonda e 500.000 euro per le fontane di Piazza Farnese. In entrambi i casi i lavori termineranno entro il mese di novembre 2024.
Gli interventi prevedono dei trattamenti biocidi per eliminare e prevenire la crescita di organismi biologici; operazioni di pulitura e consolidamento; revisione delle stuccature e dell’aspetto cromatico; revisione e ripristino della funzionalità degli elementi metallici; ripristino di eventuali parti danneggiate o mancanti; applicazione di protettivi finali sulle superfici; verifica e ripristino dell’impermeabilizzazione delle vasche.
Cenni storici
La fontana di Piazza della Rotonda, situata nel rione Colonna e originariamente alimentata dall’Acquedotto Vergine, è stata realizzata dallo scultore Leonardo Sormani su un disegno del 1575 dell’architetto Giacomo della Porta (1533 – 1602).
Originariamente era costituita da una vasca quadrangolare in marmo bigio africano con i lati interrotti da quattro archi di cerchio, nelle cui anse erano inserite altrettante maschere e draghi, simboli araldici di papa Gregorio XIII Boncompagni (1572 – 1585). Del complesso iniziale oggi rimane solamente la vasca.
Nel 1662 il piano della piazza fu infatti ribassato, la balaustra ed i gradini furono rimossi e venne realizzato l’attuale ampio basamento che ripete il motivo mistilineo della vasca.
Nel 1711 per volontà del pontefice Clemente XI Albani (1700 – 1721), in luogo del catino superiore venne aggiunto l’obelisco centrale sorretto da un complesso basamento scultoreo, opera di Filippo Barigioni (1690 circa – 1753).
L’obelisco di Ramses II si innalza su una finta scogliera in travertino, sulla quale si innesta una base decorata da delfini sugli angoli, dai monumentali stemmi Albani su due lati e dalle epigrafi che celebrano gli interventi di Clemente XI sugli altri due.
Nel corso del restauro del 1880, i mascheroni originali (in deposito presso il Museo di Roma) vennero sostituiti da copie ottocentesche di Luigi Amici (1817 – 1897).
Fontana piazza Farnese foto DIRE-2
Le fontane gemelle di Piazza Farnese, costituite da due vasche monumentali di età romana provenienti dalle Terme di Caracalla, furono collocate sulla piazza tra la metà e la fine del XVI secolo, in due momenti differenti: la prima fu sistemata per volontà di Papa Paolo III Farnese nel 1545 e la seconda fu aggiunta circa quarant’anni più tardi quando al cardinale Alessandro Farnese fu permesso di spostarla da piazza San Marco.
Si tratta di due vasche oblunghe in granito egizio che nella sistemazione tardo rinascimentale dello spazio della piazza avevano solo una funzione ornamentale.
Solo con l’arrivo dell’Acqua Paola nel rione di Trastevere, l’architetto Girolamo Rainaldi le trasformò in fontane (1626), inserendole all’interno di due vasche più grandi in travertino.
Al centro di quella più piccola posizionò un giglio araldico, simbolo della famiglia Farnese, dal quale zampillava l’acqua.
Fonte Agenzia DIRE
(Articolo pubblicato con questo titolo il 25 aprile 2024 sul sito online “Roma Today”)