Manifestazione per le celebrazioni del 79.mo 25 aprile anniversario della Liberazione (foto di archivio)
Anche quest’anno il 25 Aprile è un giorno di celebrazioni e polemica.
La festa della Liberazione resta un momento condiviso a fatica dalle varie forze politiche e le differenti visioni, più o meno sfumate, si riverberano nelle varie iniziative in programma.
Da Nord a Sud, forze dell’ordine mobilitate nel timore di tensioni in piazza nel corso delle diverse manifestazioni.
Meloni: “Lavoriamo per Italia unita per la libertà”
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato a Roma alla cerimonia all’Altare della Patria con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e i presidenti del Senato, Ignazio la Russa, e della Camera, Lorenzo Fontana.
Ha affidato a Instagram una riflessione sul valore del 25 aprile: “Nel giorno in cui l’Italia celebra la Liberazione, che con la fine del fascismo pose le basi per il ritorno della democrazia, ribadiamo la nostra avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari.
Quelli di ieri, che hanno oppresso i popoli in Europa e nel mondo, e quelli di oggi, che siamo determinati a contrastare con impegno e coraggio.
Continueremo a lavorare per difendere la democrazia e per un’Italia finalmente capace di unirsi sul valore della libertà. Viva la libertà!“
25 aprile 2024 – fonte Quirinale
Il Capo dello Stato ha poi visitato un luogo simbolo delle stragi nazifasciste: Civitella Valdichiana, nell’Aretino, dove il 29 giugno 1944 vennero uccise 244 persone.
Il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani, alle Fosse Ardeatine: “Mi piacerebbe alle celebrazioni vedere bandiere di Palestina e di Israele – ha detto – La festa della libertà deve essere anche la festa della pace“.
A Roma anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, al museo di via Tasso, dove vennero rinchiusi i rastrellati destinati alle Fosse Ardeatine, dopo l’attentato di via Rasella.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi (Lega) sarà a Frosinone, per la cerimonia di conferimento della medaglia d’oro al merito civile alla Provincia.
Il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini è a Milano a presentare il suo libro.
Nelle ultime ore, però, ha assicurato che parteciperà anche “a una delle iniziative ufficiali per ricordare i caduti grazie ai quali oggi siamo liberi di parlare“.
A Milano ci sarà anche Antonio Scurati.
Il “no” della Rai alla sua partecipazione al programma di Serena Bortone dove avrebbe dovuto leggere un testo proprio sul 25 Aprile è diventato uno dei temi dello scontro politico fra maggioranza e opposizione.
A Milano gran parte della sinistra, dalla segretaria Pd Elly Schlein al segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni.
Parteciperanno anche il leader di Azione Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova di Più Europa: saranno con la Brigata ebraica.
Angelo Bonelli sarà a Roma al corteo “Partigianə della Pace”, organizzato dall’Anpi.
“Attraverso la nostra adesione – ha detto – riaffermiamo il nostro sostegno ai valori fondamentali di giustizia, libertà e antifascismo“.
Sceglie Roma il presidente del M5S Giuseppe Conte sarà a Roma, a un evento promosso per la “Festa della Resistenza”.
Manifestanti
Tensioni a Roma, attenzione alta a Milano
Il timore di disordini per le manifestazioni in programma in questo 25 aprile c’è.
Le piazze sono ancor più divise quest’anno dal conflitto in Medio Oriente e la paura è quella di scontri.
Città come Roma e Milano sono presidiate dalle forze dell’ordine con controlli e bonifiche scattati già dal 24 aprile.
A Roma tensioni si sono registrate tra i manifestanti della Brigata ebraica e Pro Palestina nella zona di Porta San Paolo.
Tra i fischi e gli insulti è stato lanciato anche qualche petardo.
A ogni “Free Palestine” dei movimenti pro Palestina sono seguiti insulti e gestacci dalle file della Brigata ebraica.
Sono volati anche barattoli contro i movimenti pro Palestina e sassi contro i cronisti.
Diversi cordoni di polizia hanno tenuto separati i manifestanti.
Duemila i partecipanti attesi, invece, al tradizionale corteo dell’Anpi che parte alle 10 da Largo Bompiani e arriverà a Porta San Paolo, dove sarà allestito un palco per gli interventi, tra cui quello di Roberto Salis.
Una manifestazione a cui non parteciperà la comunità ebraica, come già avviene da alcuni anni.
Nella capitale sempre in mattinata il corteo dei movimenti ‘Liberarsi ora Liberarsi ancora’ che da Villa Gordiani attraverserà le strade di Centocelle e arriverà al Quarticciolo.
Alta l’attenzione anche a Milano dove la manifestazione nazionale è come sempre aperta da deportati e brigate antifasciste, inclusa quella ebraica che negli ultimi anni è quasi sempre stata oggetto di contestazioni e che, alla luce della situazione a Gaza, quest’anno si preannunciano più massicce.
Dietro ai partigiani lo striscione “Cessate il fuoco dovunque“, che ha creato non poche polemiche, poi i sindacati, le forze politiche.
L’associazione palestinesi d’Italia promette di portare in piazza circa cinquemila persone.
I giovani palestinesi, invece, si ritroveranno in piazza Duomo con l’intenzione, insieme ad alcuni centri sociali e realtà antagoniste, di riempire di bandiere della Palestina e “kufiyyeh e tutti i simboli palestinesi possibili” lo spazio in cui si conclude il corteo con i comizi finali.
Potrebbe salire sul palco anche lo scrittore Antonio Scurati.
A garantire la sicurezza il piano messo a punto dalla Questura.
Un dispositivo che tiene conto anche della presentazione, all’Istituto dei Ciechi a poche centinaia di metri di distanza dal corteo, del libro del segretario della Lega e del vicepremier Matteo Salvini.
Anche la piccola isola di Pantelleria è al centro di una polemica.
L’Associazione nazionale partigiani d’Italia dell’isola delle Egadi esprime “profonda preoccupazione e indignazione” per la decisione dell’amministrazione comunale di “censurare” l’inno alla Resistenza italiana, Bella Ciao, durante le celebrazioni del 25 aprile, Festa della Liberazione.
“Senza alcuna spiegazione ufficiale – afferma l’Anpi – l’amministrazione comunale ha negato l’inserimento di Bella Ciao nella scaletta delle celebrazioni, optando per limitarsi all’esecuzione dell’inno nazionale.
Tale decisione è incomprensibile e rappresenta un grave affronto alla memoria storica condivisa e ai valori della Resistenza“.
(Articolo di Nadia Palazzolo, pubblicato con questo titolo il 25 aprile 2024 sul sito online “Roma Today”)