Era il 18 aprile quando a Porta a Porta un parterre di ospiti composto da soli uomini intrattiene il pubblico argomentano sull’aborto e sui finanziamenti del governo a una aggressiva campagna degli obiettori nei consultori dove si pratica l’interruzione di gravidanza.
Il fermo immagine ha fatto il giro del web, esponendo l’azienda a un’ondata di critiche per il mancato rispetto dell’equilibrio di genere su un tema così delicato che ha a che fare con la vita e il corpo delle donne.
aborto porta a porta solo uomini
All’indomani della messa in onda della puntata di sabato 20 aprile del programma di Rai 3 condotto da Serena Bortone “Che sarà”, non tiene banco solo il caso Antonio Scurati e del suo monologo sul 25 aprile censurato dalla dirigenza della tv pubblica italiana.
Nel corso della puntata è nata una forte discussione su un altro tema scottante dell’agenda politica: l’applicazione della legge 194 che disciplina la pratica dell’interruzione di gravidanza.
Il tema dell’aborto è tornato al centro dell’arena politica dopo un emendamento al decreto Pnrr proposto da Fratelli d’Italia che avrebbe potuto aprire la strada all’ingresso delle associazioni pro-vita nei consultori.
La picconata al diritto all’aborto
Tra gli ospiti di Serena Bortone chiamati a commentare in studio le vicende politiche del momento c’era anche la vicedirettrice del Tg1 Incoronata Boccia che – dopo aver apostrofato Scurati come un “intellettuale militante che decide di raccontare una parte della storia” – ha lanciato una vera e propria bomba facendo calare un imbarazzato silenzio in studio.
“Sto per pronunciare parole che mi rendo conto sono forti, e lungi da me giudicare le persone, le storie.
Ma si giudica il principio.
Stiamo scambiando un delitto per diritto.
Qua si ha paura di dire – persino la politica ce l’ha – che l’aborto è un omicidio“.
Tra l’imbarazzo dei presenti la vicedirettrice del Tg1 tira dritto citando a sostegno della sua tesi il Premio Nobel per la Pace Madre Teresa di Calcutta: “Quando le fu fatta la domanda su quale fosse il più grande dramma dell’umanità, con coraggio quella piccola donna disse l’aborto, non la guerra“.
Immediatamente si sono scatenate diverse reazioni sui social network: in tanti hanno ritenuto inascoltabili le affermazioni della giornalista che invita cancellare l’aborto dall’albo dei diritti civili.
Il Pd parla di parole “inaccettabili” tramite la senatrice Cecilia D’Elia che definisce quelle di Boccia un violento attacco alla legge dello Stato e al diritto di scelta delle donne.
“Il volto oscurantista del centrodestra” secondo la segretaria dem Elly Schlein che ha chiesto – intervenendo alla direzione del partito – una “grande mobilitazione“.
Rassicurazioni dal ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, che – a margine dell’apertura della campagna elettorale del partito per le prossime elezioni europee, a Milano – ha spiegato che non è intenzione del governo cambiare la legge 194.
“È una legge che c’è e va rispettata.
Io sono sempre per garantire la libertà di tutti, compresa quella di chi è contro l’aborto” ha tagliato corto Tajani
(Articolo di Alberto Berlini, pubblicato con questo titolo il 21 aprile 2024 sul sito online “Roma Today”)