Per l’occasione della apertura dell’Expo che ci sarà domani riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente articolo scritto da Antonio Lupo e Emilio Molinari.
Per Renzi, Expo è la grande occasione per rilanciare l’economia italiana e l’eccellenza del Made in Italy.
Ma la grande occasione persa è di aver evitato ancora una volta di parlare chiaramente di: Cosa mangiamo?
In Italia non se ne ha grande consapevolezza, ma la maggior parte delle materie prime usate nell’alimentazione non è prodotta in Italia.
Iniziamo dal frumento, pasta e pane, gli alimenti quotidiani degli italiani.
L’Italia, che Renzi vuol dipingere come la Regina del Cibo di eccellenza, importa il 65% di grano tenero (pane, pizza ) e il 30% di grano duro (pasta).
Sul suo sito Barilla, grande promotore di Expo e del Protocollo di Milano per l’Alimentazione nel mondo, ammette di utilizzare il 30% di grano non italiano.
Non ritiene necessario indicarlo sull’etichetta, ma assicura che è grano ottimo…
Importiamo il 20% di mais, che usiamo in massima parte per la zootecnia, insieme a quello prodotto in Pianura Padana, nelle grandi monoculture intensive, che negli ultimi 50 anni l’hanno quasi completamente desertificata.
Impressionanti i dati della COOP sul nostro import di carni bovine, il 24% di quelle consumate, di latte il 56%, e di pesce fresco, addirittura il 60%.
Ma l’Import Record è certamente quello della soia, quasi il 90% del totale, un dato comune ai principali paesi UE, usata in massima parte per la zootecnia.
Prodotti Made in Italy e di qualità eccellente?
Il Sole 24 ore dell’11 Aprile scorso riferisce un dato poco conosciuto: “Mangimistica in allarme: dipende per il 90% da varietà OGM”.
L’industria mangimistica europea importa ogni anno 34 milioni di Ton. di soia al 90% OGM.
Alla faccia della sovranità alimentare.
La Carne, i prosciutti, il latte e i formaggi prodotti da animali nutriti con mangimi e soia OGM, Renzi li considera made in Italy?
Sono l’eccellenza italiana, mentre mangiamo tutti i giorni OGM?
Ci riferiamo a prodotti eccellenti dell’Export italiano, come il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto crudo.
Da decenni la soia ha soppiantato l’erba medica e le leguminose come fonte proteica per l’alimentazione degli animali, soprattutto negli allevamenti intensivi di carne e latte, dove gli animali sono diventate macchine che arrivano a produrre fino a 60 litri di latte al dì.
La soia OGM, fatta ingurgitare (insieme al mais) a questi animali, proviene per oltre il 50% da Argentina e Brasile, dove è coltivata in enormi monoculture, irrorate da aerei, con pesticidi (alcuni proibiti nella UE), tra cui fondamentale è il Glifosato (Roundup Monsanto), venduto insieme ai semi OGM. (vedi https://www.rodolfobosi.it/ogm-lolanda-dice-no-a-monsanto-e-mette-al-bando-lerbicida-roundup/)
Giorni fa lo IARC ( Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’OMS) ha posto il Glifosate in Classe 2A, cioè Probabile Cancerogeno per l’uomo.
Il glifosato è l’erbicida più usato al mondo, non solo nell’agricoltura OGM, anche nella nostra, dove si usa ad es. come disseccante prima della raccolta di cereali.
È assai utilizzato anche per usi “civili”, da Privati e Amministrazioni Pubbliche, nei giardini, nei bordi delle strade ecc.
La Monsanto ha subito chiesto all’OMS di ritirare il rapporto IARC, definendolo “Scienza Spazzatura”, mentre sono rimaste zitte Bayer e Syngenta, le multinazionali europee che ne producono e vendono in grandi quantità, anche in Europa.
Ricordiamoci che i Pesticidi sono presenti nel 57% delle acque superficiali europee e nel 20% delle falde.
In Italia il Rapporto ISPRA 2014 sui Pesticidi nelle acque conferma un forte inquinamento delle acque superficiali (57% dei campioni) e profonde (31%), da parte di pesticidi vecchi e nuovi.
Il che ci pone il problema di: Cosa beviamo?
Il glifosato è il più alto inquinante delle acque superficiali (54%), ma è stato monitorato, scandalosamente, solo in Lombardia.
Nel 5% dei campioni di acque sotterranee, specie nell’area padano-veneta, si trova ancora l’atrazina, proibita dal 1992.
Questa è l’acqua che si beve e si usa per ogni prodotto alimentare e ogni cibo.
Dobbiamo evidentemente chiederci cosa potrebbe esserci nell’acqua del rubinetto e nelle acque in bottiglia e come garantire controlli pubblici trasparenti ai cittadini e come è possibile fare agricoltura biologica con una risorsa così avvelenata.
Dopo l’intreccio perverso tra cibi Ogm, contaminati da pesticidi cancerogeni, è bene accennare anche alle conseguenze che questo cibo industriale ha su un’altro slogan di Expo:… Energia per la Vita.
Gli studi di Via campesina indicano che il 44-57% di tutte le emissioni di gas serra provengono dal sistema alimentare globale.
Deforestazione: 15-18%, Agricoltura: 11-15%, Trasporti: 5-6%, Lavorazione & imballaggio: 8-10%, Congelamento & Dettaglio Retail: 2-4%, rifiuti:3-4%.
La produzione industriale di cibo (in particolare gli allevamenti intensivi) è la principale responsabile del Riscaldamento globale in atto ( il 24 marzo 2015 in Antartide sono stati registrati ben 17,5 gradi centigradi!).
C’è un nesso inscindibile tra cibo, acqua ed energia, che è tempo venga assunto dai movimenti negli obbiettivi e nei fronti di lotta.
Ci sono ormai obbiettivi maturi posti dai movimenti dell’acqua e dell’energia.
Noi vogliamo evidenziarne alcuni urgenti relativi al cibo e farlo in occasione di Expo:
- vietare in Italia l’import di Mangimi OGM: Il Sole 24 Ore afferma che la Commissione UE sta per autorizzare ogni Stato nel decidere se vietarlo o no;
- vietare l’uso del cancerogeno Glifosato in Italia (almeno come ha già deliberato il Parlamento Olandese limitatamente agli usi civili);
- impedire in UE la riautorizzazione del Glifosato che scade a fine 2015;
- monitorare la presenza del Glifosato nelle acque in tutte le Regioni, non solo in Lombardia;
- pretendere che i ristoranti di Expo non usino prodotti OGM, come deliberato il 17 Marzo 2015 dal Consiglio Comunale di Milano, quindi utilizzino solo prodotti veramente biologici.
Già 14 Associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica hanno chiesto al Governo di proibire il Glifosate.
Le grandi e potentissime multinazionali dell’Idro-Agrobusiness, quelle che stanno spingendo di più per l’approvazione del TTIP (vedi https://www.rodolfobosi.it/che-cose-il-ttip-spiegato-bene/), cioè Monsanto, Nestlè, Bayer, Syngenta ecc. , sono deboli su questo terreno, non hanno pronte alternative per cambiare la Zootecnia industriale, che è Ogm e Glifosato-Pesticida dipendente, oltre a utilizzare e inquinare enormi quantità di acqua.
**********************
Antonio Lupo ci ha trasmesso anche questo brevissimo video “IL GLIFOSATO NON FA MALE; MA NON LO BEVE. È UN LOBBISTA DI MONSANTO”: ci ha invitato a farlo circolare perché è efficacissimo ed è ora anche con sottotitoli in italiano (https://youtu.be/EgxnwHfr01s).