Roma avvia il percorso per conferire a Julian Assange la cittadinanza onoraria.
La mozione è stata approvata ieri – martedì 17 ottobre – con 22 voti favorevoli su 22 votanti, mentre i presenti erano 34.
Molti gli applausi dei sostenitori del cofondatore di WikiLeaks, da parte delle associazioni FreeAssange Italia e Italiani per Assange nonché dei tanti attivisti pro-Assange nella sala Giulio Cesare, per sette volte presenti in Campidoglio per manifestare, fino dal momento in cui era stata proposta l’iniziativa quattro mesi fa.
Ricordiamo che tra i primi firmatari della mozione 83/2023 ci sono Virginia Raggi (M5S), ex sindaca di Roma, e altri quattro consiglieri comunali M5S: Daniele Diaco, Linda Meleo, Antonio De Santis e Paolo Ferrari della Lista Civica Virginia Raggi.
Questa cittadinanza onoraria segue quella annunciata per il giornalista australiano da Napoli, in Consiglio Comunale, il 28 settembre scorso dal sindaco Gaetano Manfredi, attraverso l’assessora al turismo, Teresa Amato.
Anche Reggio Emilia, lo scorso 18 settembre, ha proclamato Assange cittadino onorario e così hanno fatto tanti altri piccoli comuni lungo tutta la Penisola.
Il primo in assoluto è stato Lucera (in provincia di Foggia) il 28/6/2022, mentre ieri Perugia gli ha dato l’asilo politico.
L’ex sindaca Raggi
“Con grande soddisfazione vi posso dire che ieri in Assemblea Capitolina, dopo mesi di tentativi andati a vuoto, è stato fatto un passo importante a tutela di Julian Assange, come persona e come simbolo: è stata approvata la mozione a mia prima firma per avviare il procedimento di concessione della cittadinanza onoraria – scrive su facebook l’ex sindaca di Roma e consigliere M5s Virginia Raggi -. È stato un percorso complesso che ci ha visti impegnati con due esponenti della maggioranza e con le associazioni Free Assange, Articolo 21, La mia Voce per Assange e Italiani per Assange, per far capire come Roma, la Capitale d’Italia, non poteva restare indifferente di fronte alla duplice sofferenza di un uomo, ingiustamente detenuto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh in condizioni che lo stesso Alto Commissario Onu per la tortura ha chiarito corrispondere a torture fisiche e psicologiche, e di un simbolo, che sta pagando con la vita solo per aver svolto, e bene, il suo lavoro di giornalista.
Pensate: senza alcuna condanna è in carcere e rischia l’estradizione negli Usa dove sarà condannato a scontare pene complessive per oltre 175 anni“.
“Sapete perché è stato un momento importante?
Perché l’Assemblea Capitolina ha approvato un atto in cui si afferma che la libertà di stampa, la libertà e i diritti inviolabili delle persone, sono valori fondamentali che Roma Capitale difende e tutela sempre a garanzia della piena efficacia della democrazia.
E sapete perché la libertà di stampa va difesa e tutelata sempre?
Perché solo se la stampa e i giornalisti sono liberi, liberi davvero, noi cittadini avremo la possibilità di essere correttamente informati e formarci una opinione corretta sui nostri Governanti, al di là delle versioni che ci vengono raccontate – conclude la consigliera pentastellata -. Ecco perché la vicenda di Julian Assange riguarda tutti noi, il nostro ruolo di cittadini liberi e informati e il futuro della nostra stessa democrazia.
Nel frattempo ho già depositato la proposta di delibera per formalizzare la cittadinanza onoraria: il percorso per la concessione deve continuare velocemente perché non c’è un attimo da perdere”.
Di cosa è accusato
Negli Stati Uniti Julian Assange è ricercato con un’accusa penale che includerebbe fino a 18 capi di imputazione e 175 anni di carcere per aver diffuso, tramite Wikileaks (la piattaforma che aveva fondato), centinaia di documenti militari statunitensi riservati e dispacci diplomatici relativi alle guerre in Afghanistan e Iraq.
Nel 2010 WikiLeaks divenne famoso dopo aver rilasciato migliaia di file segreti classificati da cui emergevano azioni riprovevoli da parte degli Stati Uniti sia in Afghanistan che in Iraq, dove erano presenti le forze militari a stelle e strisce.
Venivano denunciate uccisioni di civili e varie atrocità e torture ad opera delle forze militari statunitensi.
I documenti vennero ripresi e diffusi dalle principali testate di tutto il mondo, certificando la più grande violazione della sicurezza nella storia militare degli Stati Uniti.
Da quel momento Washington lo ha inserito in cima alla lista nera dei suoi nemici.
Le imputazioni a carico di Assange vengono perciò lette da molti come un mero “processo politico” nei suoi confronti.
Eroe della libertà di stampa
Reputato un criminale dal Pentagono e dai giudici Usa, Assange incarna secondo molti un eroe per la liberà di stampa.
I suoi sostenitori in tutto il mondo non cessano da anni di supportarlo, elevandolo a simbolo del diritto dei cittadini di essere informati in modo corretto e approfondito.
Una delle ultime manifestazioni è stata organizzata a Hyde Park a Sydney (Australia) per una marcia attraverso la città, guidata dalla moglie Stella Moris in Assange, che è stata anche il suo avvocato.
Al momento le corti del Regno Unito stanno decidendo, si teme negativamente, sui ricorsi contro l’estradizione negli Stati Uniti.
“Eppure dei piccoli segnali di speranza a cui aggrapparsi cominciano a intravedersi“, ha commentato Stefania Ascari, deputata del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Giustizia.
La moglie in Vaticano
Lo scorso mese di luglio di in Vaticano è avvenuto un incontro tra Papa Francesco e la moglie di Julian Assange con i loro due figli, che continuano a battersi per la liberazione dell’uomo.
“Solo pochi giornali hanno ripreso la notizia, come se la detenzione di un uomo innocente, privato della libertà per aver svolto il suo lavoro di giornalista, non meriti attenzione“, ha stigmatizzato la deputata pentastellata.
“Sotto attacco non c’è solo un uomo, ma la stessa libertà di stampa e i giornalisti e le giornaliste, così come chiunque abbia a cuore la libertà di espressione, dovrebbero essere in prima linea nel chiedere ogni giorno la sua liberazione“, ha affermato Ascari.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 18 ottobre 2023 sul sito online “Roma Today”)