L’Aula Giulio Cesare
La fumata bianca non è arrivata.
Sono state troppe le modifiche proposte alla delibera sulla pubblica utilità dello stadio della Roma per consentire all’Aula Giulio Cesare di approvare il provvedimento.
La votazione saltata
La giornata era cominciata con un certo ottimismo.
La presidente dell’assemblea capitolina Svetlana Celli, pochi minuti prima dell’avvio dei lavori in consiglio comunale, nel dichiarare la propria soddisfazione per un progetto “importante” che consentirà di “recuperare un tessuto urbano e sociale del nostro territorio” aveva anche rassicurato i romani asserendo che “oggi saremo pronti ad approvarla”.
La pioggia di emendamenti e di ordini del giorno presentati soprattutto dalle opposizioni, non hanno consentito di confermare la previsione della presidente dell’assemblea capitolina.
Tre le modifiche proposte alla delibera, che in tutto sono state 138, molte erano quelle legate al tema della mobilità.
Le criticità da affrontare
L’esistenza di criticità che devono essere affrontate è stata riconosciuta anche dall’assessore all’urbanistica Maurizio Veloccia, che in aula ha introdotto la delibera sul pubblico interesse.
“C’è il tema della salvaguardia della funzionalità del Pertini, sia in termini di accessibilità che di protezione acustica, la necessità di dotare adeguati parcheggi per garantire di non ritrovarci nella situazione che settimanalmente sperimentiamo con l’Olimpico, con invasione dei mezzi privati, in tutto il quadrante dello Stadio, l’attenzione a non congestionare ulteriormente le infrastrutture stradali”.
Il nodo del trasporto non è a carico della Roma
A proposito di mobilità Veloccia ha chiarito che l’amministrazione confida che siano “al massimo il 50% i tifosi che arriveranno con le auto private”.
Gli altri dovranno raggiungere lo stadio o con il trasporto pubblico locale o in bici.
“Verificheremo quali potranno essere le opere infrastrutturali per potenziare il Tpl Ma ognuno deve fare il suo mestiere” ha aggiunto l’assessore, sottolineando che “non saranno a carico della As Roma” perché “noi alla Roma non chiediamo piú di quello che è necessario per far funzionare lo stadio”.
Una buona notizia per la famiglie Friedkin che invece preoccupa alcuni cittadini, perché “la responsabilità delle scelte fatte – hanno ricordato, con una nota, i comitati avversi al progetto dell’As Roma – ricadrà sui bilanci già disastrosi del nostro Comune e, di conseguenza, sulle capacità economiche di cittadini e cittadine”.
Non ci sono, tra l’altro, solo le questioni più generali legate alla viabilità a dover essere affrontate.
Il campidoglio dovrà affrontare anche aspetti, ha riconosciuto Veloccia, che vanno “dalle emergenze archeologiche, alla disponibilità delle aree”.
Questioni che saranno affrontate, ma per ora la priorità dell’amministrazione, stando anche alla roadmap annunciata da Gualtieri, è di far votare la pubblica utilità dell’opera.
Operazione che, per ora, non è riuscita al Campidoglio.
Il ritardo sul ruolino di marcia
Dopo aver superato l’ostacolo rappresentato dal rilascio dei pareri favorevoli delle sei commissioni che si sono interessate del tema, bisogna ora affrontare lo scoglio delle opposizioni.
Trapela però ottimismo, tra le fila della maggioranza.
“Martedì prossimo la delibera sarà votata senza troppi problemi” fa sapere un consigliere capitolino, perché questa è stata, a fine giornata, la volontà espressa anche dalla forze di opposizione che si sono confrontati con la maggioranza nella conferenza dei capigruppo.
Lo slittamento rispetto alle iniziali previsioni di Gualtieri, in sostanza, c’è stato visto che aveva immaginato l’approvazione della delibera per il mese di aprile.
“L’intento condiviso – ha tirato le somme, a fine giornata, la presidente d’aula Svetlana Celli – è quello di poter assicurare tutto il tempo necessario all’analisi e alla discussione degli atti depositati, 59 ordini del giorno e 79 emendamenti, di cui 13 di maggioranza.
Siamo consapevoli, infatti, che si tratta di un passaggio determinante per arrivare all’approvazione di un provvedimento strategico e decisivo per la prosecuzione dell’iter dell’opera che sorgerà a Pietralata”.
La discussione è quindi aggiornata.
La pubblica utilità andrà soppesata meglio.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 5 maggio 2023 sul sito online “green report.it”)