Carlo Rovelli è stato il protagonista degli interventi “parlati” del Concertone.
Il fisico, nell’unico passaggio veramente polemico della giornata, solitamente contraddistinta dal dibattito, si è scagliato contro le spese militari in Ucraina e i «piazzisti di strumenti di guerra» che costruiscono strumenti di morte «per ammazzarci l’un l’altro.
Stiamo andando verso una guerra che cresce e, invece, di cercare soluzioni i Paesi si sfidano, invadono, soffiano sul fuoco della guerra e la tensione internazionale non è mai stata così alta come adesso».
Nel suo lungo messaggio pacifista, Rovelli ha puntato il dito contro il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che in passato è stato presidente della Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza: «In Italia, il ministro della Difesa è stato vicinissimo a una delle più grandi fabbriche di armi nel mondo, Leonardo.
Il Ministero della Difesa deve servire per difenderci dalla guerra, non per fare i piazzisti di strumenti di morte».
«Tutti dicono pace – ha continuato il divulgatore che non è mai stato d’accordo con la fornitura di armi all’Ucraina -, ma aggiungono che bisogna vincere per fare la pace, volere la pace dopo la vittoria vuol dire volere la guerra.
E il Governo italiano sta decidendo di mandare una portaerei a fare i galletti davanti alla Cina, queste sono le scelte che rischiano di distruggere le nostre vite»
«Questo non è il mondo che ci piace – conclude Rovelli con un invito ai giovani -: il mondo non è dei signori della guerra, ma vostro, perché siete tantissimi e il mondo potete cambiarlo, insieme, potete fermare la distruzione del Paese, potete fermare i signori della guerra, costruire un mondo lavorando assieme per risolvere i problemi.
Sognate un mondo migliore e costruitelo, non vivete nell’attesa di sogni irrealizzati.
Non abbiate paura di imbrattare i muri, cambiate questo mondo».
Le scuse di Ambra
Poco dopo l’intervento del fisico sono tornati sul palco i presentatori del Concertone del Primo Maggio, Ambra Angiolini e Biggio, i quali hanno tenuto a precisare che «qua non c’è censura.
Quando invitiamo i nostri ospiti lasciamo loro la libertà di esprimere la loro opinione, è importante.
Dispiace che non essendo un dibattito politico, quando si attacca qualcuno, come nell’intervento del professor Rovelli, che ha espresso una sua opinione, se avessimo potuto avremmo avuto un contraddittorio.
Non lo sapevamo e non è successo».
La replica di Crosetto: «Rovelli faccia il fisico»
Il contraddittorio del ministro della Difesa è arrivato il giorno dopo il Concertone: «Io lavoro per la pace – ha detto Crosetto -, non faccio il pacifista ma faccio il ministro.
Lui faccia il fisico.
Gli mando un abbraccio pacifico e lo invito a pranzo per fargli conoscere la persona.
Basta che nel suo studio dell’Ucraina non sbagli la parte per cui lavorare, perché normalmente chi è pacifista poi è per i russi.
Qui invece siamo tutti per la pace in Ucraina.
Bisogna anche conoscere cosa si è fatto prima».
Rovelli: «Non è una questione personale tra me e Crosetto»
La nuova replica di Rovelli non si è fatta attendere.
Il fisico ha risposto al ministro della Difesa dopo che questi lo aveva invitato a uscire a pranzo per «conoscersi» meglio.
Il professore ha scritto su Facebook di apprezzare «molto la cortesia del ministro della difesa, e il suo gentile invito a cena, e lo ringrazio.
Ma la questione che ho posto nel mio intervento il Primo Maggio non è personale fra lui e me.
È politica, riguarda il futuro di noi tutti, e vorrei se ne discutesse nel paese, non a cena in due».
(Articolo pubblicato con questo titolo il 2 maggio 2023 sul sito online del quotidiano “Corriere della Sera”)
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N.B. – Nel replicare a Rovelli invitandolo a limitarsi a fare il fisico, il Ministro Crosetto ha di fatto lasciato intendere implicitamente che non solo il sig. Rovelli ma anche tutti i cittadini italiani debbono farsi soltanto i fatti propri e non mettere bocca su quanto sta facendo questo Governo.
Il ministro Crosetto ignora volutamente l’art. 21 della Costituzione secondo cui “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”