La legge n. 1188 del 23 giugno1927 prevede che si possa intitolare una nuova via solo a persone decedute da almeno dieci anni.
Paolo Arca, che è stato Presidente dell’associazione per Villa Pamphilj, è morto il 26 aprile dell’anno scorso.
Ma la storia è piena anche di strade intitolate a personaggi prima che fosse trascorso un decennio dalla data della loro morte.
L’ultimo esempio risale allo scorso 10 gennaio 2023, quando l’Assemblea Capitolina ha approvato all’unanimità la mozione per intitolare il Parco Tiburtino all’ex consigliere comunale Luigi Di Cesare scomparso il 9 novembre 2022: il documento, presentato dal Capogruppo di Europa Verde Ecologista, e sottoscritto anche da altri consiglieri, ha impegnato il sindaco e la Giunta Capitolina ad attivare l’iter affinché quell’area verde e archeologica possa portare il nome di colui che si è battuto con tenacia per la sua tutela e custodia.
Grazie anche a questo recentissimo precedente, l’appello lanciato dalla Presidente dell’associazione per Villa Pamphilj subentrata a Paolo Arca, corredato dalla raccolta firme di diverse associazioni e comitati, è stato raccolto dal consigliere di Fratelli d’Italia Francesco Rocca, che assieme ai consiglieri Francesca Barbato e Giovanni Quarzo, ha presentato la mozione n. 325 che è stata messa all’ordine del giorno dei lavori di ieri dell’Assemblea Capitolina.
L’illustrazione della mozione è stata concessa al primo firmatario della stessa, il consigliere Francesco Rocca che ha premesso che «l’intento di presentare questa mozione raccoglie l’invito dell’associazione Villa Pamphilj e di altre associazioni che hanno rivolto un appello a tutti i consiglieri capitolini affinché si potesse arrivare ad individuare l’intitolazione di una strada o di un percorso».
Ha quindi illustrato la mozione: «Le soluzioni date all’amministrazione sono davvero tante, proprio per arrivare ad un giusto riconoscimento per una persona che era un semplice cittadino.
Noi in quest’aula ci esprimiamo, ogni tanto, nell’intitolare strade, vie e piazze a personaggi famosi ed importanti, molti del mondo dello spettacolo che hanno contribuito con la loro attività a rendere grande Roma e il gesto di intitolare un viale, un luogo di Villa Pamphilj a Paolo Arca un semplice cittadino, semplicemente riconoscendo che questa persona ha dimostrato nel corso degli anni fondando una associazione nel 1992, credo che sia un gesto anche educativo nei confronti di tanti altri cittadini.
Quello è stato un impegno civico, volontario, spontaneo e competente.
Poter passeggiare con lui per Villa Pamphilj mentre raccontava ogni singolo angolo aneddoti e storia.
Tutti aspetti particolari, aspetti che chiunque andando in quella villa percepisce solo in maniera vaga e senza entrare nel merito.
Parlando con lui si percepiva la passione a volte anche dura, lui non faceva sconti a nessuno, si è scontrato molto con tante Amministrazioni e istituzioni: era tanta la volontà di difendere quel bene storico, architettonico, monumentale e naturale che rappresenta Villa Pamphilj e ovviamente è stata anche una persona che ha avuto momenti di conflittualità ma non per questo non possiamo non riconoscere il fatto che abbia dedicato anni della propria vita a tutelare quel bene.
E lo ha fatto contro il vandalismo, contro gli abusi, contro il degrado, contro i bivacchi e contro gli attacchi alla tutela ambientale della villa e utilizzo talvolta improprio ed invasivo di Villa Pamphilj.
È il terzo parco di Roma per estensione ma è una villa storica di inestimabile valore.
Io che sono nato e cresciuto a Portuense, come altri colleghi che sono di zona, quella era la nostra valvola di sfogo, il nostro “polmone verde” ed il nostro rifugio per poter vivere all’interno di un ambiente sano, in un contesto fortemente antropizzato come il quadrante Aurelio e Monteverde, in quella zona lì.
Paolo, con la sua opera, coinvolgendo amici e istituzioni con tante associazioni ha sempre fatto sì che il bene di Villa Pamphilj fosse posto al primo punto delle iniziative e delle Amministrazioni comunali di quel territorio.
Questo riconoscimento è a lui ma ovviamente anche all’associazione e alle tante persone che hanno raccolto testimoni di Paolo nel portare avanti questa importantissimo battaglia.
Dedicare un luogo ad un semplice cittadino Presidente di un’associazione credo che sia un gesto molto bello per far capire che quando si fa qualcosa per Roma, per la nostra città a beneficio della collettività c’è un’istituzione, come l’Assemblea Capitolina che rappresenta tutta la città di Roma, che ti dà il giusto riconoscimento che coglie quel messaggio e quel segnale che hai lanciato perché in qualche modo raccoglie anche testimoni.
Spero che questo atto possa essere approvato all’unanimità dall’Assemblea Capitolina, perché sarebbe davvero un atto bello, giusto, per il lavoro che ha fatto Paolo ma che sarebbe un atto, una valenza ancora più importante perché sarebbe un messaggio per tutti a poter proseguire in quest’opera di tutela, valorizzazione e difesa di quei beni della nostra città quali appunto Villa Pamphilj rappresenta.
Grazie»
Non ci sono stati altri interventi per cui la mozione è stata messa direttamente in votazione con il seguente risultato.
A favore hanno votato:
– i 4 consiglieri di Fratelli d’Italia Federico Rocca, Giovanni Quarzo, Rachele Mussolini, e Mariacristina Masi;
– i 2 consiglieri della Lega-Salvini premier Davide Bordoni e Fabrizio Santori;
– i 2 consiglieri della Lista Calenda Sindaco Flavia De Gregorio e Dario Nanni;
– 1 consigliera di Italia Viva Francesca Leoncini.
Hanno invece votato contro:
– i 15 consiglieri del Partito Democratico Andrea Alemanni, Valeria Baglio, Erica Battaglia, Nella Converti, Riccardo Corbucci, Carla Consuelo Fermariello, Lorenzo Marinone, Antonella Melito, Giammarco Palmieri, Claudia Pappatà, Daniele Parrucci, Antonio Stampete, Giulia Tempesta, Yuri Trombetti e Giovanni Zannola;
– i 2 consiglieri della lista civica Gualtieri Sindaco Carmine Barbati ed Elisabetta Lancellotti;
– 1 consigliere di Roma Futura Giovanni Caudo;
– 1 consigliere di Europa Verde Ecologista Ferdinando Bonessio.
Si sono invece astenuti il consigliere Mariano Angelucci (PD), la consigliera Cristina Michetelli (PD) e la consigliera Tiziana Biolghini (Roma Futura)
Stupisce l’assenza della consigliera Francesca Barbato (Fratelli d’Italia) in quanto firmataria anch’essa della mozione.
Stupisce inoltre che ad essere presenti prima del voto erano 38 consiglieri, ma ad avere votato ne risultano 31, per cui se ne deve dedurre che i 7 consiglieri che non risultano aver votato si dovrebbero essere assentati dall’aula Giulio Cesare prima del voto.
A tal ultimo riguardo stupisce fortemente l’assenza dei 4 consiglieri del Movimento 5 Stelle che hanno disertato la votazione, nonché del consigliere Antonio De Santis (della Lista Civica “Virginia Raggi” Ecologia e Innovazione).
Desta stupore anche l’assenza dei 2 consiglieri della Sinistra Civica Ecologista Michela Cicculli e Alessandro Luparelli.
A tal ultimo riguardo fa rabbia pensare che, malgrado i 19 voti contrari, la mozione poteva essere ugualmente approvata se si fossero presentati a votare tutti i consiglieri degli stessi gruppi politici che hanno votato a favore della mozione e quelli degli altri partiti di opposizione, perché – oltre ai 7 suddetti voti di Movimento 5 Stelle e Sinistra Civica Ecologista (che avrebbero portato a 16 il numero dei voti favorevoli) – si sarebbero aggiunti i 2 voti di Francesca Barbato e Stefano Erbaggi (di Fratelli d’Italia), 1 voto di Francesco Filippo Carpano (della lista Calenda Sindaco), 1 voto di Valerio Casini (di Italia Viva) ed 1 voto di Marco Di Stefano (di UDC-Forza Italia).
Come si può vedere, salta invece all’occhio che la bocciatura è stata determinata principalmente dal Partito Democratico con i suoi 15 voti, nonché dalle 3 liste che appoggiano la maggioranza al governo della città: a votare in pratica a favore della mozione è stata soltanto l’opposizione.
Come si spiega questo comportamento del Partito Democratico, che appare del tutto contraddittorio rispetto al confronto con la analoga votazione dello scorso 10 gennaio, espressa invece all’unanimità a favore dell’intitolazione del Parco Tiburtino all’ex consigliere comunale Luigi Di Cesare?
Perché nessuno dei suoi consiglieri é intervenuto per spiegare almeno in modo trasparente le motivazioni del voto contraio?
Come si spiega che la mozione del 10 gennaio scorso sia stata presentata dal Capogruppo di Europa Verde Ecologista, Ferdinando Bonessio, che ieri ha invece votato contro la mozione per Paolo Arca?
Una possibile risposta si può trovare nel passo dell’illustrazione del consigliere Francesco Rocca in cui ha sostenuto che Paolo Arca non ha fatto sconti a nessuno e che proprio per questo ha avuto momenti di conflittualità con le istituzioni ed i loro rappresentati politici, per lo più proprio del Partito Democratico: é legittimo pensare a questo punto che non gli hanno perdonato da vivo il suo coraggio e la sua dedizione e che hanno voluto affossare ieri il suo ricordo da morto.
C’è però da far presente che almeno i consiglieri del PD Mariano Angelucci e Cristina Michetelli e la consigliera di Roma Futura Tiziana Biolghini non se la sono sentita di piegarsi alla volontà del partito democratico, preferendo astenersi.
Il sottoscritto ha avuto modo di conoscere Paolo Arca e di confrontarsi con lui a partire dal febbraio del 2018, quando è iniziata quella che è poi diventata una autentica battaglia sullo stravolgimento del testo del Regolamento del Verde che aveva fatto adottare l’allora assessore all’Ambiente Pinuccia Montanari.
Mi sono subito trovato in perfetta sintonia con il suo impegno civico, profuso sempre e soltanto senza mai mettere in fondo ai piedi la propria dignità: da voci di corridoio raccolte sembra che sia proprio per questi “meriti” che il Partito Democratico si è trovato in disaccordo con Paolo Arca da vivo fino al punto di non perdonarglieli nemmeno ieri con la bocciatura della mozione.
Sotto questo aspetto per assurdo è proprio il voto contrario del PD a rendere implicitamente ancor più onore alla memoria di Paolo Arca, perché di riflesso attesta la sua dirittura morale di cui il PD non ha voluto prendere atto né in passato né ieri, senza mai farsi un serio esame di coscienza sul valore etico dell’impegno civico del Presidente dell’associazione per Villa Pamphilj.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi
L’esito della votazione ha lasciato tutti sgomenti perche’ i numeri erano in palese contraddizione con quello che fino a pochissimi giorni prima era il consenso espresso, da tutte le parti, alla mozione e per il voto pressoche’ “monolitico e granitico” che una certa componente della Assemblea ha inaspettatamente opposto, voto che nella sua chiarezza lascia pochi dubbi sulle sue possibili motivazioni e significati politici.
Il PD romano, come giustamente sottolinea anche il Dott Bosi, sembra culturalmente e storicamente portato a liquidare come “ostili” o, nel migliore dei casi, a declassare a rumore politico di fondo, a disturbo, tutte le voci, le esperienze e le militanze civiche che per quanto genuine, schiette, sincere, si siano dimostrate critiche, anche solo parzialmente, nei confronti di un Corso Amministrativo decennale che, evidentemente, lo stesso partito considera “criticabile e controverso” si … ma solo da se stesso o dall’interno dei propri apparati, dei propri recinti identitari e culturali.
Per il PD romano sembra che i valori della militanza civica, dei comportamenti socialmente educativi e propositivi, della Cittadinanza consapevole e partecipativa, non debbano essere indicati e ricordarti neanche nel luogo di una piccola via se … questi hanno rappresentato in qualche modo un fastidio, una sfida, un pungolo nel fianco di quella granitica certezza che appare essere la Superiorita’ Etica perenne di un partito locale assai “piccolo-piccolo e borghese” invece nei suoi puntuali moralismi.