Il giardino del Tempio di Vesta. Foto Google street.
Sono state 129 le aree verdi che l’amministrazione capitolina ha dato in gestione al municipio I.
L’iniziativa, già avviata in altri territori, è stata accompagnata anche dalla dotazione di 536mila euro.
Troppo poco, evidentemente, per prendersi cura dei 267mila metri quadrati di parchi, giardini ed aiuole che popolano il centro di Roma.
Le aree ricevute dal comune
Per garantire la manutenzione di quelle aree, tutte sotto i 20mila metri quadrati, di cui fino al 2022 si era occupato il comune, l’amministrazione di prossimità ha deciso di giocarsi la carta delle adozioni.
E così, sul sito di Roma Capitale, è apparso l’avviso pubblico con cui si ricercano i volontari interessati a prendersi cura degli spazi appena ereditati.
Tra i giardini ci sono i 2800 metri quadrati delle “pendici del Pincio”, 4600 mq di verde tra la bocca della Verità ed il Tempio di Vesta, i quasi 15mila mq del nuovo Parco del Celio, le “vasche” della Piramide Cestia, i 6500 metri delle pendici di via Garibaldi, solo per citare alcune delle aree di pregio che è possibile prendere in adozione.
Tabelloni e targhe
Il soggetto, pubblico o privato, che deciderà di aiutare l’amministrazione a gestire la sua dotazione di verde, avrà la possibilità di sistemare targhe o tabelloni, senza il pagamento dell’imposta comunale, nei quali riportare i dati (nome, sede numero di telefono) dell’associazione o della ditta a cui l’amministrazione ha affidato “la manutenzione di questa area”.
Cosa deve fare per prendersene cura?
Tante cose.
D’altra parte i romani hanno già dimostrato, come emerso in una commissione ambiente dello scorso agosto di avere il pollice verde.
Gli oneri dell’adottante
“Ogni soggetto adottante” si legge nel bando, dovrà garantire “sfalcio periodico dei prati e relativo smaltimento; la cura delle fioriture, lavorazioni del terreno ed eventuali concimazioni; tutela igienica e relativo smaltimento, rimozione di erbe infestanti, fogliame o oggetti abbandonati; regolazione degli impianti d’innaffiamento” laddove siano presenti.
Ma anche “piccole riparazioni degli eventuali impianti di illuminazione e irrigazione”.
Non dovranno prendersi cura della potature degli alberi, ma resta l’onere di farlo per siepi ed arbusti.
Laddove sono presenti i cancelli, infine, dovranno garantirne l’apertura e la chiusura negli orari stabiliti dal municipio.
(Articolo pubblicato con questo titolo l’8 aprile 2023 sul sito online “Roma Today”)
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N.B – L’art. 9 del vigente “Regolamento del verde pubblico e privato e del paesaggio urbano di Roma Capitale” disciplina l’affidamento in adozione delle aree a verde.
Con riguardo al bando il comma 6 dispone testualmente: “Sono ammessi a presentare la richiesta di affidamento in adozione i singoli cittadini, le organizzazioni di volontariato, le associazioni anche se non riconosciute, i comitati, i condomini, le imprese, le istituzioni o enti pubblici.
Ove per la medesima area sussistano più richieste, l’adozione verrà riconosciuta da parte dell’Ufficio al soggetto che offra il miglior progetto di gestione sotto il profilo quali-quantitativo, sulla base di criteri prefissati dall’Ufficio preposto e indicati sul sito istituzionale.”
Riguardo alla sistemazione di targhe e tabelloni, il comma 4 prescrive che “l’adozione non comporta alcun vantaggio economico per il soggetto adottante né dà diritto al riconoscimento di alcun importo a qualsiasi titolo e/o ragione da parte dell’Amministrazione capitolina, né alla realizzazione di qualsivoglia forma di pubblicità diretta e/o indiretta.”
A quanto pare le disposizioni dettate dal “Regolamento del verde”, benché in vigore dal 15 maggio 2021, sembrano un optional.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi