Mucche maremmane nella tenuta di Castel di Guido
Doccia fredda per il Campidoglio.
Francesco Rocca si è ripreso le due aziende agricole, la tenuta del Cavaliere e quella di Castel di Guido, che la regione Lazio aveva assegnato alla gestione comunale.
Revocato il provvedimento di Zingaretti
La decisione è stata messa nera su bianco dall’attuale amministrazione regionale che, lo scorso 11 marzo, ha deciso di revocare la delibera firmata da Zingaretti lo scorso 7 febbraio, cinque giorni prima delle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale.
Il provvedimento firmato dall’ex governatore prevedeva il ricorso alla formula del “canone ricognitorio” per il valore di 22.905 euro per sei anni.
La durata però poteva tacitamente essere rinnovata per sedici anni “previo impegno al pagamento delle somme dovute per le utilizzazioni pregresse, quantificate in € 229.050,00”.
La contrarietà di Rocca
L’iniziativa di Zingaretti era stata, in campagna elettorale, stigmatizzata dal candidato alla presidenza del centrodestra.
Rocca, nel commentare “l’ennesima delibera last minute”, aveva definito il provvedimento “un regalo al sindaco Gualtieri” promettendo anche di “segnalare il caso alla Corte di Conti a tutela della stabilità finanziaria della Regione Lazio”.
A pochi giorni dal proprio insediamento, quindi, il neogovernatore ha provveduto ad annullare l’iniziativa del suo predecessore “per consentire alla nuova Giunta – si legge nell’atto protocollato il 14 febbraio – di effettuare le opportune valutazioni ed approfondimenti per assicurare la migliore e più efficace valorizzazione dei terreni agricoli di proprietà regionale siti nelle Tenute agricole del Cavaliere e di Castel di Guido”.
Le carenze di personale
La notizia è emersa nella giornata in cui il Campidoglio, attraverso un’apposita commissione ambiente, aveva chiesto al direttore del dipartimento ambiente d’illustrare le condizioni delle due tenute agricole.
Una seduta mostratasi utile anche per mettere in chiaro una serie di criticità legate alla seria penuria di personale attualmente impegnato nelle due aziende.
A Castel di Guido, a fronte di 390 ettari seminativi, alla presenza di 140 ovini da latte e 350 maremmane allo stato brado, lavorano solo 14 operai.
Nella tenuta del Cavaliere, dove i capi da latte sono 200, ci sono 12 operai.
“Stiamo parlando di numeri quasi inconsistenti” è stato riconosciuto dal direttore del dipartimento ambiente.
La forza lavoro va quindi incrementata ben oltre l’inserimento di due veterinari che il comune aveva deciso di reclutare con un apposito bando.
L’auspicio del Campidoglio
La carenza di personale impegnato nelle due aziende, però, non è più un problema del Campidoglio.
L’atto di Rocca riporta nell’alveo della regione la gestione delle due aziende su cui, Roma Capitale, aveva promesso degli investimenti.
La partita non è però chiusa perché, come viene fatto notare dall’assessorato capitolino all’ambiente, la concessione in comodato d’uso, attraverso il canone ricognitorio “sanava anche un decennale contenzioso” che aveva visto contrapporsi i due livelli istituzionali.
L’assessorato capitolino non ritiene chiusa l’interlocuzione con la regione che resta in piedi, fanno sapere dal comune, “per individuare la soluzione migliore al fine di assicurare gli interventi necessari alla riqualificazione delle due aziende”.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 5 aprile 2023 sul sito online “Roma Today”)