Residenti contrari al progetto dello stadio a Pietralata
Fermare il cammino che porta all’approvazione della delibera sul pubblico interesse, per avviare un confronto con i cittadini.
E’ questa la richiesta che arriva dal coordinamento contrario alla realizzazione dello stadio a Pietralata, una rete composta da sette realtà del territorio.
I motivi per cui l’iter andrebbe bloccato, al di là degli espropri che si renderebbero necessari, va ricercato nei nodi ancora irrisolti legati alla mobilità.
Una questione, quest’ultima, su cui sia esponenti della maggioranza in Campidoglio che lo stesso municipio interessato dall’intervento, stanno chiedendo di attribuire la necessaria importanza.
Un tema, quello della mobilità, che riguarda l’accesso allo stadio ma anche all’ospedale Sandro Pertini che, in linea d’aria, dista poca centinaia di metri.
“Dal progetto attuale – ha recentemente ricordato il minisindaco Massimiliano Umberti, riferendosi a via Monti Tiburtini – solo un piccolo tratto è esclusivo per le ambulanze.
Però come ci si arriva a quel tratto?
Non si capisce – ha ammesso il presidente del municipio IV – Ci sono nodi da sciogliere importanti e se questi non saranno sciolti è difficile essere ottimisti”.
Anche perché, ha sottolineato il minisindaco, “l’attuale viabilità dello Sdo non basta, serve qualcosa di ulteriore”.
E poi c’è pure “la questione dei posti auto” che, ha dichiarato il presidente municipale “è oggettivamente impegnativa”.
La questione di parcheggi
L’attuale progetto prevede la realizzazione di due multipiani, uno dei quali interrato, complessivamente in grado di accogliere circa 2600 parcheggi.
Pochi, è stato rilevato dai cittadini che abitano nella zona, per uno stadio da 50mila posti destinato a una tifoseria calorosa, come quella dell’As Roma.
Però c’è anche chi sostiene non sia il caso di concentrarsi troppo sull’offerta di posti auto perché “prevedere un eccesso di parcheggi – ha rilevato Nando Bonessio, il presidente della commissione sport di Roma Capitale – rischia infatti di sortire l’effetto opposto diventando polo attrattivo del traffico veicolare privato”.
Il trasporto pubblico e l’accesso al Pertini
Cosa fare per affrontare questi “importanti nodi da sciogliere”, per usare le parole del minisindaco?
“l’urgenza” ha sottolineato Bonesso, è quella di “considerare la mobilità pubblica e ciclopedonale uno degli asset strategici e prioritari” lavorando ad esempio ad un “potenziamento del trasporto pubblico e in particolare della linea della Metro B” che a causa dello sfioccamento verso Montesacro, non garantisce verso Pietralata un numero sufficienti di treni.
Aspetto che potrebbe essere superato anche prevedendo “bus navetta a carico dell’As Roma” ha suggerito il presidente della commissione sport che, al pari di Umberti, ha ribadito anche la necessità di “garantire una viabilità ad accesso esclusivo per l’ospedale Pertini”.
I rilievi mossi dal presidente della commissione sport e dal minisindaco sono stati colti dal “Comitato Stadio Pietralata, No Grazie”.
“Le dichiarazioni del presidente del IV municipio Umberti, nel quale si ammettono poco ottimismo e diversi problemi, e del presidente della commissione sport Bonessio, che sottolinea le criticità del trasporto pubblico locale che andranno per forza attenzionate, iniziano ad allinearsi alle nostre preoccupazioni, o meglio certezze, riguardo la scelta, forzata dalla volontà politica, di costruire uno stadio in un quartiere come Pietralata”.
La richiesta di avviare un confronto pubblico
A fronte di questa situazione il comitato contrario al progetto, ha annunciato di voler partecipare a tutte le commissioni dedicate al futuro stadio, con l’obiettivo di chiedere che “la politica conceda il tempo necessario e sufficiente per esporre e discutere le nostre obiezioni prima della votazione del pubblico interesse dell’opera”.
Per dirla in maniera ancora più chiara, il fronte del no (comitato cittadino Pietralata Tiburtino; comitato di quartiere Tiburtino Nord e Pietralata; comitato popolare Monti di Pietralata; comitato Stadio Pietralata, No Grazie; comitato Villa Blanc e la rete civica parco Andrea Campagna) chiede al Campidoglio “che si interrompa immediatamente l’iter per la votazione del pubblico interesse, e si apra subito il dibattito pubblico sul progetto”.
Significherebbe far slittare l’avvio dei lavori, annunciati dal sindaco per il 2024.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 27 febbraio 2023 sul sito online “Roma Today”)