È stata formata la squadra di tecnici che, nei prossimi tre mesi, lavorerà per aprire la discarica di Magliano Romano.
Il team servirà per superare tutte le criticità evidenziate, ad ottobre 2022, dal Tar del Lazio che, sentenza dopo sentenza, ha stabilito che un sito per inerti non può essere trasformato in un impianto per lo smaltimento dei rifiuti urbani.
La Pisana, però, non si è “arresa” ed ha deciso di prendere in mano tutti i rilievi del tribunale amministrativo e formulare un progetto che permetta l’apertura della discarica.
Il gruppo tecnico
Il gruppo tecnico sarà composto da diverse figure, per la maggior parte tecnici specializzati in determinati settori.
Ci saranno dirigenti e funzionari della direzione regionale ambiente e del ciclo dei rifiuti, in particolare settori dedicati alle autorizzazioni integrate ambientali, valutazioni di impatto ambientale oltre a tecnici di segreteria e direzione.
Parteciperà al gruppo anche Lazio Crea, società regionale in house providing, che supporterà i lavori con due collaboratori.
Tra i componenti del tavolo c’è anche l’architetto Fernando Olivieri, responsabile del procedimento che ha portato alla pronuncia di valutazione di impatto ambientale della discarica, atto poi annullato dal Tar.
Il tecnico, si legge nell’atto di organizzazione del direttore generale della sezione ambiente della Pisana, “è confermato come responsabile del procedimento da reiterare ad esito del riesame cui tutte le risorse del Gruppo Tecnico di Lavoro sono preposte”.
L’intenzione della Regione, infatti, era quella di superare le censure del Tar e reiterare, quindi ripresentare, il documento di valutazione di impatto ambientale finché, in sintesi, non passerà indenne da eventuali ricorsi
Compiti e tempi
Il gruppo tecnico di lavoro dovrà riunirsi di norma una volta alla settimana per un periodo “presumibilmente non inferiore a 90 giorni” e, in ogni caso, fino alla definizione degli atti a conclusione del riesame del nuovo procedimento.
I componenti, che non riceveranno nessun compenso per il lavoro, dovranno “approfondire e risolvere le criticità evidenziate dal Tar”.
La bocciatura del Tar
La quinta sezione del Tar, ad ottobre, aveva bocciato la compatibilità ambientale che era stata rilasciata dalla Regione Lazio, specificando che il sito che ospita gli inerti non può essere trasformato in un impianto per lo smaltimento dei rifiuti urbani.
Secondo il tribunale, infatti, nel documento presentato dalla Pisana mancano le necessarie valutazioni ambientali, ad esempio sull’impatto che la discarica avrebbe sulla sottostante falda acquifera.
Un vero e proprio stop alla trasformazione del sito in una discarica in grado di raccogliere 890mila metri cubi di rifiuti della Capitale.
La Pisana si “aggrappa” ad un passaggio delle sentenze del Tar che, nei dispositivi, scrive “fatti salvi gli ulteriori provvedimenti dell’amministrazione regionale”.
La direzione rifiuti, dopo essersi confrontata anche con l’avvocatura regionale, ha accolto queste sentenze come “non ostative”.
L’interpretazione, in sintesi, è la seguente: se si approfondiscono e superano le censure del Tar allora si potrà procedere con la riconversione della discarica.
Nello specifico, la determina spiega che le motivazioni del collegio devono essere “rivalutate e approfondite”, mediante “la reiterazione di un procedimento istruttorio maggiormente supportato dagli organi tecnici competenti per materia”.
Elezioni
Cosa farà, adesso, la Giunta del nuovo presidente Francesco Rocca?
È un quesito che si sono posti soprattutto gli attivisti che, da anni ormai, combattono contro la trasformazione della discarica.
Prima delle elezioni, l’Associazione Ecologica Monti Sabatini – No discarica Magliano Romano, aveva stilato un elenco di politici favorevoli alla discarica, invitando i propri iscritti a non votarli.
Comparivano nomi della vecchia maggioranza e quelli di consiglieri di centrodestra che, poi, sono stati eletti.
Tra questi spunta anche quello del rappresentante di Fratelli d’Italia, “mister preferenze” Giancarlo Righini, reo, secondo l’associazione, di aver firmato, insieme ad altri, un emendamento decisivo per avviare la procedura di riconversione del sito.
Accuse che Righini ha rispedito al mittente, bollando come “falsa” la notizia.
(Articolo di Matteo Torrioli, pubblicato con questo titolo il 16 febbraio 2023 sul sito online “Roma Today”)