La Commissione europea ha deciso di inviare un parere motivato all’Italia «in quanto tale paese non ha pienamente rispettato la direttiva Nitrati» e invita il nostro Paese a «proteggere meglio le sue acque dall’inquinamento provocato da nitrati provenienti da fonti agricole».
La Commissione Ue ricorda che «la direttiva mira a proteggere le acque superficiali e sotterranee dall’inquinamento di origine agricola.
L’obiettivo dell’European Green Deal, con la sua ambizione in materia di inquinamento zero, è ridurre l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo a livelli che non siano più considerati nocivi per la salute umana e gli ecosistemi naturali.
A norma della direttiva Nitrati gli Stati membri sono tenuti a controllare le loro acque e a individuare quelle che sono inquinate da nitrati di origine agricola o quelle che potrebbero esserlo, nonché le acque interessate da eutrofizzazione.
Essi sono inoltre tenuti a designare come zone vulnerabili ai nitrati le zone che scaricano in tali acque e a istituire adeguati programmi d’azione per prevenire e ridurre l’inquinamento da nitrati».
Nel novembre 2018 la Commissione Ue aveva ha inviato all’Italia una prima lettera di costituzione in mora, invitando le autorità italiane a «garantire la stabilità della rete di monitoraggio dei nitrati, a procedere a un riesame e proseguire nella designazione delle zone vulnerabili ai nitrati in diverse regioni e ad adottare misure supplementari in diverse regioni».
Successivamente, sebbene il governo italiano abbia fatto alcuni progressi, la Commissione Ue «ha constatato la necessità di adottare ulteriori misure per affrontare i problemi rimanenti».
Nel frattempo sono inoltre emersi altri problemi, come la riduzione del periodo di blocco continuativo (durante il quale è vietata l’applicazione di fertilizzanti).
Per questi motivi nel dicembre 2020 la Commissione europea ha inviato una lettera complementare di costituzione in mora all’Italia.
E ora, «pur riconoscendo che da allora alcune carenze sono state risolte, la Commissione continua a nutrire preoccupazioni riguardo ad altre violazioni in diverse regioni nelle quali la situazione nelle acque sotterranee inquinate dai nitrati non sta migliorando o si osserva un peggioramento del problema dell’eutrofizzazione delle acque superficiali».
Quindi, la Commissione Ue «ha deciso di inviare un parere motivato all’Italia, che dispone ora di 2 mesi per rispondere e adottare le misure necessarie, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’Ue».
(Articolo pubblicato con questo titolo il 16 febbraio 2023 sul sito online “greenreport.it”)