Nella Conferenza dell’Onu sul clima più blindata della storia, dove ogni forma di protesta è stata vietata dal governo egiziano che presiede e organizza i lavori, i giovani dei Fridays for Future si sono ingegnati per trovare una forma di protesta che eludesse i divieti.
E così, gli attivisti e le attiviste hanno deciso di utilizzare le proprie mani – invece dei cartelli – per scrivere i messaggi che vogliono inviare al mondo: “No gas” e “no more fossil fuel”.
Insomma, stop all’utilizzo di combustibili fossili che sono la causa dei una crisi climatica che impatta su miliardi di persone in tutto il mondo.
Dopo la decisione di Greta Thunberg di disertare i lavori della COP27 di Sharm el-Sheikh e la decisione di passare il megafono della ribellione climatica ad altri attivisti, a guidare la protesta delle mani sono state le attiviste Luisa Neubauer e Vanessa Nakate.
Parlando con la stampa, le attiviste e gli attivisti dei Fridays for future hanno criticato le scelte dei tanti Paesi che hanno deciso di rispondere alla crisi energetica puntando sui combustibili fossili.
Compresa l’Italia.
“Le nuove trivellazioni annunciate dal governo italiano – hanno detto – non sono giustificabili.
Più studi dimostrano che si può andare avanti senza puntare su gas o petrolio, dobbiamo solo investire molto di più sulle energie pulite”.
(Articolo di Mario Messina, pubblicato con questo titolo il 9 novembre 2022 sul sito online “Teleambiente”)