Nel parco di San Sebastiano, sono stati autorizzati alcuni abbattimenti sugli alberi più attenzionati e simbolici della Capitale: i pini romani.
Gli alberi da abbattere
Gli esemplari di Pinus pinea, per i quali il dipartimento ambiente ha rilasciato il via libera al taglio, erano considerati “morti in piedi”, vale a dire secchi.
Di conseguenza si è reso necessario predisporre il loro “abbattimento” con “urgenza”.
Gli alberi si trovano all’interno di uno dei più antichi parchi della capitale.
Il polmone verde dov’è stato rilasciato il nulla osta all’entrata in funzione delle motoseghe, ha quasi un secolo di storia.
E’ stato infatti istituito nel 1925, dopo una serie di espropri che consentirono di consegnare l’area all’allora governatorato cittadino.
Sistemato negli anni Trenta dal celebre architetto Raffaele De Vico, ospita al suo interno anche la scuola giardinieri del comune di Roma.
Gli alberi per il quale il dipartimento ambiente il 18 agosto ha dato il via libera all’urgente abbattimento sono in tutto cinque.
In base al regolamento del verde, approvato dall’assemblea capitolina dopo una lunga gestazione, i pini dovranno essere sostituiti entro un anno dal loro taglio, come previsto dall’articolo 41.
La sostituzione prevista
Il parco, che si estende per circa 6,5 ettari ed al cui interno sono presenti anche due scuole, si trova all’interno del rione Celio, nel perimetro quindi del centro storico, considerato patrimonio Unesco.
In base a quanto stabilito nel regolamento del verde, nel caso l’abbattimento avvenga nei confronto di un esemplare “di valore ecologico e paesaggistico” si legge proprio nell’articolo 41, è prevista “la compensazione deve avvenire con albero della stessa specie”.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 22 agosto 2022 sul sito online “Roma Today”)
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