L’articolo 40 della legge regionale n. 29/1997 ha costituito il sistema delle aree naturali protette nel territorio del Comune di Roma, che è formato attualmente da 9 riserve naturali, 2 parchi urbani, 3 monumenti naturali ed 1 area marina: ai sensi della lettera o) del 3° comma dell’art. 8 della medesima legge regionale n. 29/1997 sui confini ed all’interno di tali aree naturali protette è vietata <<l’apposizione di cartelli e manufatti pubblicitari di qualunque natura e per qualsiasi scopo, fatta eccezione per la segnaletica stradale di cui alla normativa vigente e per la segnaletica informativa del parco>>.
Il divieto è stato ribadito anche dai Piani di Assetto delle riserve naturali che sono stati nel frattempo approvati.
In forza del suddetto divieto, con nota prot. n. 6 del 16 febbraio 2010 indirizzata anche all’Ente “Roma Natura” il dott. arch. Rodolfo Bosi ha chiesto <<di far provvedere alla immediata rimozione di tutti i cartelloni autorizzati che risultino ricadenti all’interno .. delle riserve naturali gestite da Roma Natura>>.
Ma con deliberazione n. 45 del 17 marzo 2008 l’allora Commissario Straordinario Mario Morcone aveva nel frattempo approvato la “Integrazione della deliberazione consiliare n. 193 del 25 ottobre 2004, in materia di limiti e deroghe al Codice della Strada e disposizioni relative ai vincoli”, rispetto ai quali aveva deciso <<di consentire la permanenza degli impianti in attesa dell’esatta individuazione delle zone sottoposte a vincoli, procedendo nell’immediato alle rimozioni, con eventuale ricollocazione solo su specifiche richieste degli Enti tutori del vincolo>>.
Con Nota VAS prot. n. 17 del 14 maggio 2010 indirizzata a Presidente, Direttore e Consiglio Direttivo dell’Ente “Roma Natura” il dott. arch. Rodolfo Bosi ha allora scritto che VAS <<si aspetta che, in applicazione delle delibera del Commissario Morcone, le SS. LL. si attivino ciascuna nell’ambito delle rispettive competenze, per far predisporre il più sollecitamente possibile la richiesta al Servizio Affissioni del Comune di Roma di rimuovere immediatamente quanto meno i 10 cartelloni segnalati con la presente e quindi già di fatto “accertati”>>.
impianti pubblicitari installati in via Gomenizza a ridosso dell’ingresso alla riserva naturale di Monte Mario
Alla istanza ha dato seguito l’allora Direttore dell’Ente “Roma Natura”, dott. Stefano Cresta, che con Nota prot. n. 4546 del 14 settembre 2010 ha trasmesso al Direttore del Servizio Affissioni dott. Francesco Paciello l’elenco di 492 schede anagrafiche di impianti installati nelle riserve naturali gestite da “Roma Natura” di cui ha richiesto l’immediata rimozione.
Non risultando rimosso nessun impianto a distanza di 2 anni, il 18 settembre 2012 per posta elettronica anche certificata il dott. arch. Rodolfo Bosi ha sollecito a provvedere alla immediata rimozione degli impianti l’allora Presidente della Giunta regionale On. Renata Polverini, l’allora Assessore all’Ambiente On. Marco Mattei, l’allora Commissario Straordinario dell’Ente “Roma Natura” Livio Proietti ed il Direttore Facente Funzioni dott. Agr. Giulio Fancello.
Non essendo stato dato alcun seguito al sollecito, con Nota VAS prot. n. 9 dell’11 giugno 2013 allegata al messaggio di posta elettronica certificata trasmesso alle ore 13,37 dell’11 giugno 2013 a nome di VAS il dott. arch. Rodolfo Bosi ha chiesto all’Assessore ad Infrastrutture, Politiche Abitative e Ambiente On. Fabio Refrigeri ed alla Giunta Regionale l’esercizio dei poteri sostitutivi: la stessa richiesta è stata fatta con messaggio di posta elettronica trasmesso alle ore 13,47 dell’11 giugno 2013.
Da allora ad oggi non risulta essere stato rimosso nessuno dei 492 impianti pubblicitari, malgrado i solleciti inoltrati al precedente Assessore alle Attività Produttive Davide Bordoni ed ai consiglieri della Commissione Commercio del Comune di Roma: risulta invece che ai confini delle riserve naturali sono stati installati ulteriori impianti pubblicitari.
Per dare una dimostrazione concreta che la nuova amministrazione capitolina subentrata dopo le ultime elezioni comunali non intende più subire passivamente che venga calpestato in questo modo il decoro della città di Roma e per attestare una vera inversione di tendenza rispetto al passato, con Nota VAS prot. n. 22 del 26 novembre 2013 il dott. arch. Rodolfo Bosi ha chiesto all’Assessore per Roma Produttiva On. Marta Leonori ed al Presidente ed ai membri della Commissione Commercio di volersi attivare per far rimuovere immediatamente i 492 impianti, ciascuno nell’ambito delle rispettive competenze, comunque di “pubblici ufficiali” che sono stati portati a conoscenza di una grave violazione.
Per gli impianti di cui si rendesse necessaria la rimozione forzata, nelle more di incassare le sanzioni dovute anche dal pubblicizzato per coprire con esse le spese che si debbono anticipare per la materiale rimozione, fermo restando il loro rimborso tramite ordinanza del Prefetto, il dott. arch. Rodolfo Bosi ha chiesto di far oscurare la pubblicità irregolare i sensi del 6° comma dell’art. 31 del vigente Regolamento.
A distanza di ormai quasi due mesi non risulta pervenuta risposta alcuna nemmeno di tipo dilatorio, ad eccezione di quella trasmessa per posta elettronica il 2 dicembre 2013 dal Segretario dell’Assessore Leonori Avv. Francesco Leslie Capone con cui si era impegnato a far sapere a breve una risposta che non è ancora arrivata.
In considerazione di tutti i precedenti sopra ricordati di grave quanto inaccettabile inerzia con Nota VAS prot. n. 1 del 16 gennaio 2014 il dott. arch. Rodolfo Bosi ha rinnovato la richiesta al neo Commissario Straordinario Maurizio Gubbiotti ed al Direttore Facente Funzioni dell’Ente “Roma Natura” Giulio Fancello di voler provvedere a far rimuovere i 492 impianti pubblicitari censiti nel 2010 dal personale Guardiaparco.
All’Assessore ad Infrastrutture, Politiche Abitative e Ambiente ed ai membri della Giunta regionale, messi in indirizzo per conoscenza, il dott. arch. Rodolfo Bosi ha ribadito che ai sensi del 4° comma dell’art. 18 della legge regionale n. 29/1997 <<in caso di inerzia o ritardo nell’adozione di atti obbligatori da parte dell’ente di gestione, la Giunta regionale, previo invito a provvedere entro il termine perentorio di trenta giorni, esercita, d’ufficio o su richiesta degli interessati, il potere sostitutivo”>> per cui l’eventuale protrarsi di una inammissibile quanto recidiva inerzia da parte di tutti i soggetti istituzionalmente interessasti costringerebbe l’associazione VAS a chiedere alla Magistratura di voler accertare se in un comportamento così fortemente omissivo si possano ravvisare estremi di reato di rilevanza penale.